Alla fine del 2011 uscì una notizia seconda la quale, nella causa legale in corso fra Apple e Samsung, fra le prove esibite dagli avvocati ci fu uno dei film più celebri di Kubrick, 2001: Odissea nello Spazio.
L'azienda coreana e la Apple stavano combattendo una durissima battaglia legale a causa del Samsung Galaxy, un tablet che secondo gli avvocati dell'azienda fondata da Steve Jobs somiglia troppo all'iPad, di cui avrebbe adottato, senza pagare il dovuto, molte soluzioni protette da brevetto.
Nulla di nuovo in un mondo dove girano interessi miliardari. Ma sembra che gli avvocati della Samsung decisero di fondare parte della loro difesa su uno dei capolavori di Kubrick. Il film, uscito nel 1968, anticipò molte cose che avremmo visto anni dopo, tra cui (almeno secondo gli avvocati dei coreani) i tablet.
Samsung affermò che esisteva un cosiddetto "prior art", cioè una produzione precedente che annullava la caratteristica di totale novità necessaria per accedere a un brevetto, e che questa si trova in una scena del film.
I due astronauti Poole e Bowman, in missione alla ricerca del monolite, stanno mangiando insieme. Ognuno, accanto al suo vassoio contenente cibo liofilizzato, ha una sottile tavoletta che usa come display.
Secondo Samsung questa rappresentazione invalidava uno dei brevetti dell’azienda di Cupertino in quanto il film è ovviamente uscito molto prima che Apple progettasse l’iPad.
A proposito di avvocati senza vergogna, mi è tornato alla mente un episodio, sempre legato al mondo del cinema (dove in realtà le accuse di plagio sono molto frequenti).
Il primo grande successo di Sergio Leone, Per un pugno di dollari del 1964, è spudoratamente copiato dal film giapponese Yojimbo - La sfida del samurai del 1961 di Akira Kurosawa con Toshiro Mifune. I giapponesi naturalmente fecero causa per plagio ma gli avvocati italiani (appunto, senza vergogna) sostennero che Leone non si era “ispirato” a Yojimbo quanto piuttosto alla commedia dell’arte, al goldoniano Arlecchino servitore di due padroni.
Al di là dell’episodio specifico, l’arte è forma, non contenuto. Come dimostra, fra gli altri, Leone, le variazioni si possono fare sullo stile, sul come si fa una cosa. E’ qui che nasce l’originalità. E’ qui che Per un pugno di dollari è diverso da Yojimbo, oppure che, per fare un altro esempio, I magnifici sette di John Sturges si discosta da I sette samurai sempre di Kurosawa.
Ora, la domanda è: l’iPad è arte ?
Aggiornamento 2012: Apple ha vinto la battaglia legale contro Samsung: l'Azienda coreana pagò 1,05 miliardi di dollari in quanto infranse volontariamente almeno tre brevetti della Mela. Ma la giuria stabilì che il Galaxy Tab non è copiato dall'iPad.